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15 Novembre 2018

Una partecipazione ampia e articolata quella di Film Commission Torino Piemonte alla 36° edizione del Torino Film Festival, caratterizzata da una inedita iniziativa “industry”, una importante presenza nella programmazione di sala, e da due eventi promozionali volti a valorizzare il territorio piemontese e le sue eccellenze.

Ha preso il via quest’anno la prima edizione di Torino Film Industry: un’iniziativa promossa da Film Commission Torino Piemonte (FCTP) e Museo Nazionale del Cinema (MNC) che - grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo, Regione Piemonte e Città di Torino, e alla sinergia con il Festival, il Centro Nazionale del Cortometraggio e il TorinoFilmLab, presenta un ricco calendario di appuntamenti per i professionisti del cinema e dell’audiovisivo.

FCTP ha collaborato inoltre alla prima edizione del Premio Carlo U. Rossi, assegnando un proprio premio nell’ambito della serata di beneficenza al Conservatorio di Torino, e ha realizzato direttamente un altro importante evento, il Premio Langhe-Roero e Monferrato, con il pluripremiato regista Matteo Garrone che, nel corso di una cena di gala a fini benefici – curata da uno chef stellato – ha ricevuto il prestigioso riconoscimento.

Sono 3 i titoli di progetti sostenuti da Film Commission Torino PiemontePiemonte Doc Film Fund presentati in varie sezioni del TFF: il documentario di Daniele Segre, “Ragazzi di stadio, quarant’anni dopo” - è proposto in Festa mobile: il regista torna a raccontare il mondo degli ultrà miscelando il repertorio costituito dalle fotografie pubblicate nel libro Ragazzi di stadio (Mazzotta, 1980) e dei suoi due film Il potere deve essere bianconero (1977) e Ragazzi di stadio (1980). Fra fumogeni, cori da stadio, fuochi d’artificio e bandiere tricolori, i protagonisti raccontano cosa la curva abbia rappresentato per loro nel tempo - una fuga, una famiglia, un rito arcaico attraverso cui dar sfogo al proprio istinto - dal passato dei Fighters di Beppe Rossi ai Drughi II anello curva sud, di oggi, della Juventus.

Bormida” di Alberto Momo e “Cowboy Makedonsky” di Fabio Ferrero sono entrambi nella sezione Italiana.Doc: il racconto di Alberto Momo (realizzato insieme alla coautrice Laura Cantarella) è la storia di un fiume contaminato da una fabbrica, e della sua popolazione che si mette in marcia per non perdere la propria terra, mentre Fabio Ferrero porta sullo schermo la vita di Goran, il cowboy macedone che arriva nelle Langhe nel 1993, legando le sue vicende personali al Made in Italy agroalimentare.

A questi si aggiungono 2 lungometraggi, che compongono la sezione speciale Festa Mobile - Film commission Torino Piemonte: “Il mangiatore di pietre”, per la regia di Nicola Bellucci, dal romanzo omonimo di Davide Longo, con Luigi Lo Cascio protagonista, realizzato per sei settimane nelle valli cuneesi, un thriller che racconta del cupo e travagliato Cesare alla ricerca dell’assassino del suo figlioccio Fausto; e “Drive Me Home”, il primo lungometraggio di finzione del regista e produttore torinese Simone Catania: storia di due amici (Marco D'Amore e Vinicio Marchioni) che si ritrovano dopo anni di lontananza e, grazie ad un viaggio a bordo di un camion, riscoprono le proprie origini e il proprio rapporto, in un viaggio attraverso l'Europa dal Belgio alla Sicilia, passando per Piemonte e Trentino, una storia generazionale alla ricerca di un posto da chiamare "casa", ovunque esso sia.

Un’apposita sezione del TFF ospita inoltre gli 8 cortometraggi realizzati nelle 8 circoscrizioni cittadine, prodotti dalle troupes di Torino Factory, il progetto realizzato dall’Associazione Piemonte Movie con la Direzione Artistica di Daniele Gaglianone.