Nella Grecia antica la donna non poteva accedere all’Agorà, nella Roma classica le era vietato presentarsi al Foro e, nel tempo, anche di recarsi presso i tribunali. Tutto questo perché una delle virtù che doveva possedere era “la dote del silenzio”. Questo saggio racconta la storia di alcune donne che nel corso dei secoli hanno trasgredito questa norma consuetudinaria e hanno dato prova di grande forza e di grande eloquenza. Sono donne che “hanno osato osare” dimostrando quanto sbagliata fosse l’idea che la professione forense non si addicesse al genere femminile. Hortensia Ortalo, nel perorare in favore delle donne davanti ai triumviri ha rappresentato un momento di rottura delle consuetudini: per la prima volta una matrona aveva preso la parola e non per difendere un famigliare, ma per difendere una categoria sociale, quella delle donne, facendo valere le loro ragioni dinanzi a un consesso tutto maschile. L’arringa di questa prima grande avvocatessa della storia romana segna l’inizio della lotta per i diritti delle donne. Dopo di lei Manilia (prostituta), Afrania e Sestinate. Dal Medioevo sino al 1800 altre donne hanno dato prova di grande conoscenza giuridica e legislativa: Matilde di Canossa, Eleonora d’Arborea, Giustina Rocca (considerata la prima avvocata nel mondo) ed Elena dell’Antoglietta, che con coraggio perorò pro se con un’eloquenza sbalorditiva presso la Corte d’appello di Napoli, vincendo la causa.

I testi scolastici tacciono delle tante donne che, sfidando pregiudizi e stereotipi, hanno voluto dimostrare di esistere in una società maschilista e retrograda, che negava loro tutto: l’istruzione, il lavoro, la dignità. Raccontare la storia di alcune di queste donne significa metterle in una cornice di verità: con il loro impegno e con il loro coraggio, si sono rese protagoniste dei cambiamenti politici e sociali. Nell’immaginario collettivo si collocano ai margini di guerre e rivoluzioni quali spettatrici passive, invece hanno contribuito a scrivere pagine importanti della nostra storia anche se la Storia le ha dimenticate proprio perché donne. Per quanto sia necessario riportare  in Letteratura la situazione di inferiorità vissuta dal genere femminile,  le fatiche e le umiliazioni ingiustamente subite e il coraggio di lottare per ottenere i propri diritti, purtroppo la percentuale di lettori in Italia è molto bassa: più efficace sarebbe affidare queste storie a media più diffusi e più facilmente fruibili come la televisione o il cinema, il cui messaggio risulta oggi senza dubbio più immediato e incisivo, avendo il poptere di colmare lacune culturali e di sensibilizzare al rispetto, facendo riflettere su quanto sia ingiusta qualsiasi forma di dis-parità. “Hortensia e le altre” tocca diversi temi sociali ed è adatto ad un pubblico eterogeneo e trasversale, non solo femminile, anzi.

Ambientazione - Tempo e luogo

Le donne raccontate in questo saggio sono tutte vissute in Italia in un arco temporale che va dagli ultimi secoli a.C. sino al 1800. I luoghi che hanno visto l’importanza di queste avvocatesse e giuriste ante litteram si collocano da nord a sud. Politicamente l’Italia era suddivisa in macroaree che comprendevano l’insieme di più regioni attuali per cui i luoghi citati, che oggi hanno una definizione geografica ben precisa, all’epoca abbracciavano un territorio più vasto. Epoca romana: Roma e zona laziale; Medioevo: zona lombarda, emiliana e Sardegna; nell’Ottocento poi fino in Puglia (Trani e Fragagnano) e soprattutto Napoli, eccellenza universitaria per gli studi giuridici.

Biografia

Maria Grazia Colombari si è laureata in Lettere presso l’Università degli Studi di Torino ed è spessp relatrice in convegni e Università nazionali e internazionali sulle tematiche femminili e letterarie.

Già Consulente editoriale di testi di Storia per Mondadori, Loescher.   

Nel 2019 le viene conferita la cittadinanza onoraria di Carovigno (Brindisi) “Per aver dato lustro con le sue pubblicazioni e le sue testimonianze in diverse cerimonie istituzionali e di approfondimento culturale a Salvatore Morelli”. 

La Regione Piemonte ha trasformato il saggio su Salvatore Morelli “il deputato delle donne” in un album a disegni. 

Ha vinto il premio Valdieri 2020 “Associazione Internazionale Regina Elena” e il premio internazionale di Giornalismo e Comunicazione Milano 2023 “La Rosa d’oro - Menzione speciale per la comunicazione".

Tra le sue pubblicazioni:  Pazzi per la scuola, Robin edizioni, 2013; La forza del sesso debole. Le donne e la rivoluzione Francese, Industriale, Sovietica, Robin Edizioni, 2014; Non c'era una volta la donna - dal codice Pisanelli al regime fascista - la donna tra leggi e consuetudini, Robin Edizioni, 2021; Salvatore Morelli, il deputato delle donne, Robin Edizioni, 2017; Tutt’è peccate murtale so ffemmene. I pregiudizi verso le donne nei proverbi dialettali italiani, Robin Edizioni, 2021; Hortensia e le altre, Les Flanneurs edizioni, 2023.

Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre 2023