"Ma i bambini non se ne vanno! È impossibile! me lo hai detto tu!"

Eppure succede. Come nelle favole nere.

Teresa ha undici anni e ormai è grande, come le ripetono la mamma e il papà. Ma Teresa ha paura e la sua inquietudine si manifesta subito dopo il tramonto, quando deve uscire di casa da sola per andare a comprare il gelato; ha paura delle grate lungo i marciapiedi, dalle quali si affaccia il nero degli scantinati; prova paura e pietà per le persone che abitano la strada, custodi forse di un qualche segreto. Teresa ha paura di qualcosa che ancora non ha un nome e che però sente insinuarsi nella sua vita, nella tranquillità delle sue giornate, minacciando persino la mamma, il papà, il fratellino Lucio. 

Poi un giorno accade qualcosa che il papà le aveva giurato non sarebbe mai potuto accadere. In una quotidianità scombinata, Teresa scopre che a volte i genitori mentono. Non c'è nessuno a cui chiedere aiuto. Gli adulti sono soli, ma lo sono anche i bambini e le bambine. 

Un romanzo di formazione, una moderna storia gotica che gioca con elementi perturbanti classici, come il buio, l'orco e la morte, per raccontare il difficile passaggio dall'infanzia all'adolescenza di Teresa, una bambina di undici anni, all'interno di una famiglia i cui rapporti sono viziati dall'incapacità di comunicare.

L'attenzione ai particolari delineano perfettamente il mondo della storia. Le descrizioni rendono puntualmente vivido il punto di vista infantile. Questa modalità di scrittura, in cui le emozioni si legano ai luoghi, agli oggetti, ai dettagli, accompagna il lettore in u'esperienza allo stesso tempo coinvolgente e "visiva".

Le tematiche, oltre al tema centrale della crescita, del diventare "grandi" e alla conseguente "perdita dell'innocenza", sono quelle dei pericoli della città, la possibiità di incontrare l'orco, ma anche i pregiudizi e la mancanza di empatia della società contemporanea.

Il target è trasversale e adulto.

Ambientazione - Tempo e luogo

Siamo sul finire degli anni Settanta in una città non precisata. Tutto si svolge intorno al luogo in cui vive la famiglia di Teresa: l'appartamento, la strada semideserta che quasi ogni sera la ragazzina percorre da sola per andare a prendere il gelato.

Centrale la descrizione dei civici "dieci" e "dodici", intorno ai quali si affollano le inquietudini di Terersa e dove all'improvviso appare la misteriosa figura del "signor Matteo", un barbone - farabutto e molestatore o anima gentile? - proprio in una di quelle sere in cui Teresa sta andando a prendere il gelato per tutta la famiglia.

ll "dieci" e il "dodici", con le loro grate di ferro battuto e i loro riccioli dai quali si affaccia il buio, saranno scenario di una misteriosa, quanto dolorosa sparizione. 

Biografia

Rita Siligato è nata a Trieste, città nei cui dintorni vive.

Nel 2022 è stata finalista al prestigioso "Premio Italo Calvino" con il romanzo inedito La favola racconta che, pubblicato con il titolo "Quasi buio", Dalia Edizioni, 2023.

Da dieci anni dirige la scuola di scrittura creativa "Le Bustine di Minerva" presso la Casa della Musica di Trieste. Tra i vari riconoscimenti, le è stato conferito il premio "RAI al XII Concorso Internazionale di Scrittura Femminile Città di Trieste" per L'acqua sopra i ponti, racconto che è parte della commedia di successo scritta dalla stessa autrice, "Le badanti", a lungo in scena nei teatri del Friuli Venezia Giulia.

Animatrice culturale, esperta in comunicazione e ideatrice di progetti editoriali, ha collaborato per diversi anni con Lint Editoriale, storica casa editrice triestina.

Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio 2024