L’omicidio di una ragazza trovata nuda nella piscina di un palazzo della Torino-bene fa emergere una città parallela in cui si muovono sette sataniche, club di scambisti e professionisti di apparente specchiata fama. Protagonista è l’avvocato Arnaldo Bertini che, senza perdere la sua ironia, sarà costretto a indagare perché finito egli stesso nella rosa dei sospettati.

Andrà in cerca dell’assassino con il supporto morale di Mark, stilista inglese, coinquilino e cuoco raffinato e sotto il pungolo di una affascinante e rassicurante ispettrice di polizia. Dalle loro indagini emergerà il lato oscuro del capoluogo piemontese.

Il modello involontario, poiché la gestazione del libro è anteriore, è  quello del vice-questore Schiavone, con Torino al posto di Aosta.  
Torino è una città discreta con profondità inaspettate per un osservatore esterno. Una città misteriosa, con le sue sette sataniche, dove anche il delitto assume toni sfumati. Per il torinese “doc” è fondamentale salvare le apparenze, il “bon ton”, anche di fronte alla realtà più cruda.
La capitale subalpina è, nel romanzo, assoluta co-protagonista con i suoi luoghi “sacri”, quelli dell’entourage della “Casata” Agnelli, ma anche quelli della comunità Valdese, la più antica chiesa cristiana dopo quelle cattolica e ortodossa.
L’azione è veloce, i dialoghi hanno già in parte la struttura di una sceneggiatura, così come le descrizioni che contribuiscono a contestualizzarli. Le vicende dell'avvocato Arnaldo Bertini rappresentano una serie (tre libri editi attualmente). Il protagonista condivide la scena con il suo convivente, lo stilista inglese Mark Ewing e una serie di figure di contorno, tutte ben caratterizzate e profonde.

Ambientazione - Tempo e luogo

Il libro è ambientato nella Torino contemporanea. L’autore vi ha abitato e lavorato per anni, come studente prima e come assistente universitario poi. Il libro coglie l’anima profonda di questa città magica. I lettori hanno apprezzato le descrizioni di luoghi simbolo della città, come il quadrilatero Romano o il quartiere collinare che si sviluppa dietro la Gran Madre, ma soprattutto il fatto che il libro abbia saputo cogliere l’anima profonda e discreta della città. L’indagine si sviluppa all’interno di un ambiente estremamente chiuso e autoreferenziale, come quello dell’alta borghesia torinese, caratterizzata proprio dalla sua chiusura verso l’esterno, e dalle contraddizioni e tensioni di una città operaia prima e post-industriale oggi. Un ambiente quasi virtuale che l’autore dimostra di conoscere bene e del quale sa cogliere le contraddizioni profonde, forse perché sono anche le sue di quarantenne con “un brillante futuro dietro le spalle”, come recita l’autobiografia ironica di Vittorio Gasmann.

Biografia

Massimo Maria Tucci è nato nel 1953. Dopo gli studi classici si appassiona a letteratura e filosofia, ma si iscrive a giurisprudenza: una decisione che rende molto felici i genitori che vogliono sottrarlo a un futuro di indigenza, ma molto meno lui. Per mantenersi agli studi scrive per alcuni giornali locali fino a diventare caporedattore di una testata di provincia e inizia a collaborare con la prima televisione privata italiana: avventura che lo accomuna a personaggi dell’epoca come Enzo Tortora da poco scarcerato e a Bruno Lauzi, ma che si conclude in Questura, quando la polizia postale chiude l’emittente per violazione del monopolio statale sulla tv.

I suoi articoli di cronaca attraggono l’attenzione di un grande giornalista dell’epoca come Indro Montanelli, che lo invita a "Il Giornale" per una eventuale collaborazione. Purtroppo quegli stessi articoli per un certo periodo lo costringeranno a vivere sotto scorta.

Conseguita la laurea a pieni voti all'Università di Torino arriva con essa la proposta di seguire la carriera universitaria. Dopo alcune notti insonni per l’incertezza fra la carriera accademica e quella giornalistica, con un Maestro come Montanelli, decide per la seconda volta di voltare le spalle alle sue passioni e opta per l’Università e la professione di avvocato.

Come avvocato si afferma nel settore della moda, divenendo uno dei professionisti più stimati e ricercati. Come risultato ne ricava tanti soldi che lascia quasi tutti alla prima moglie al momento del divorzio e una buona dose di insoddisfazione, per una professione che non ama. Come legale però viaggia in tutto il mondo ricavando esperienze, che poi si ritroveranno nei suoi libri. Nell’Albania post comunista rischia la vita in una sommossa, in Messico si interessa a lui un narcotrafficante di successo che non aveva gradito le attenzioni che aveva rivolto alla sua fidanzata. Tra un viaggio e l’altro, tra un contratto tra multinazionali e una transazione, Tucci trova il tempo di sposarsi una seconda volta e, finalmente, di scrivere, firmando numerose monografie e articoli scientifici. Il noir metropolitano ambientato a Torino La porta dell’inferno, Albatros Il Filo, 2023, è uno di una tetralogia, con protagonista Arnaldo Bertini. Un personaggio, Bertini, che fa l’avvocato, un mestiere che non ama, ma che lo porta immancabilmente ad affrontare situazioni che non ha cercato e che non sa gestire ma che, in una partita fortunata con il Caso, lo portano a risolvere altrettanto immancabilmente delitti in apparenza misteriosi.

Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio 2024