Giulia Ferro, giovane vicequestore, è tornata a vivere a Milano, una città con cui ha un complesso rapporto di odio e amore. Per lei allontanarsi da Milano aveva significato lasciarsi alle spalle un passato che voleva dimenticare. Ora ha ritrovato una città completamente diversa, dove ci sono turisti, grattacieli nuovi. E omicidi. In questo contesto le tocca affrontare il caso di una ricca vedova scomparsa, suocera di un assessore regionale, noto per essere passato da un partito all’altro nella sua lunga frequentazione della vita politica milanese. Quando viene ritrovato, il cadavere della donna è in parte bruciato e privo della testa. In un primo momento, la pista seguita è prevalentemente quella della famiglia, poiché nelle vene dei suoi membri non sembra circolare molto affetto, ma piuttosto un fluido mefitico composto in parti uguali da avidità e rancore. Ma c’è un altro caso che ossessiona Giulia Ferro, un caso che appartiene al suo passato: l’omicidio di una ragazza poco più che ventenne, sua amica e compagna di università, il cui corpo carbonizzato era stato ritrovato molti anni prima in una villa sul Lago Maggiore. L’assassino non è mai stato scoperto, ma Giulia non riesce a darsi pace. E così, oltre all’indagine ufficiale sulla morte della vedova, ne inizia una privata, che la porta in quella zona fra pianura e montagna compresa tra il lago Maggiore e il lago d’Orta, dove è nata e cresciuta, ma da cui è scappata non appena ha potuto.

La forza della detection sta nell’intreccio tra i due piani passato e presente, dove il delitto irrisolto innesca nella protagonista - tormentata nei suoi incubi dall’immagine del corpo carbonizzato dell’amica - la necessità di risolvere il mistero. Storia indicata per tutti i tipi di spettatori adulti, con forte attinenza al tristemente attuale tema del “femminicidio”, ha come audience di riferimento il pubblico amante del genere, degli intrecci e della cronaca nera. Lo stile è quello del thriller, che alterna i piani temporali; il narratore è in prima persona. Un cold case inserito nel contesto del giallo la cui struttura è fatta in modo che ogni capitolo possa corrispondere ad una sequenza. L’architettura del romanzo segue un andamento visivo e cinematografico. Il mondo di riferimento di Marina Visentin è quello del cinema di ogni genere da una parte, per via della sua professione di critica cinematografica e del giallo psicologico che attinge al mondo reale con una figura letteraria femminile forte, che ha in Joyce Carol Oates e Alicia Gimenez-Bartlett le scrittrici che hanno superato gli steccati del genere e per il giallo italiano Maurizio De Giovanni e Gianrico Carofiglio. 

Ambientazione - Tempo e luogo

Una città del nord Italia.

L’omicidio di Esmeralda Musumeci avviene ai giorni nostri, mentre l’omicidio di Letizia Giorgi (flashback) risale al giugno 1996.

Biografia

Marina Visentin, nata a Novara, vive e lavora a Milano. Laureata in filosofia, è traduttrice, consulente editoriale e ha collaborato con varie testate nazionali, scrivendo di cinema. Ha pubblicato testi di critica e storia cinematografica, libri di filosofia e psicologia. Dopo la fiaba noir Biancaneve (Todaro Editore, 2010), ha scritto La donna nella pioggia (Piemme, 2017).

Ultimo aggiornamento: 20 Aprile 2023