Piero Barbetta, 43 anni, ha lavorato alla ThyssenKrupp di Torino per più di dieci anni, sino alla chiusura definitiva dello stabilimento dopo il terribile incidente del 6 dicembre 2007, che causò la morte di sette giovani operai. Protagonista della tragedia, fu proprio lui a chiamare i soccorsi quella notte, con una tristemente famosa telefonata al 118. Ancora oggi, di notte, lo assalgono gli incubi e i ricordi dei compagni scomparsi.

Suo fratello Fabio, 30 anni, invece, nel settembre 2006 ha accettato il trasferimento dallo stabilimento torinese della ThyssenKrupp a quello di Terni. Come Maurizio, originario di Benevento, che aveva scelto di andare a lavorare nell’acciaieria umbra, per avvicinarsi ai parenti e per poter andare a trovare più spesso la fidanzata, residente a Roma. Due scelte di vita che hanno evitato loro la cassa integrazione, e forse un destino peggiore.

Piero re-incontra suo fratello a Terni, in occasione dell’esposizione della mostra sulla tragedia torinese “Chi muore al lavoro”, promossa dal Consiglio comunale di Torino, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, e riproposta nel capoluogo umbro dal Consiglio comunale ternano dall’11 ottobre al 10 novembre 2008.

Ad accompagnarlo nel viaggio c’è anche Luigi Gerardi, 32 anni, addetto alla qualità nell’acciaieria torinese, compagno di lavoro di Maurizio quando anche lui lavorava a Torino, ma ora in cassa integrazione fino alla primavera del 2010, come Piero e un’altra trentina di giovani operai della sede ThyssenKrupp piemontese.

La storia però a Terni sembra ricalcare l’esperienza torinese. Nel 2003-2004 gli operai ternani, insieme all’amministrazione comunale, avevano lottato per impedire la chiusura del “magnetico”. Lotta vana: il reparto fu chiuso. I compagni torinesi lottarono però insieme a loro, scioperando per solidarietà. Solidarietà non ricambiata dai ternani, quando fu decisa la chiusura dello stabilimento piemontese nell’estate del 2007.

Ora, Terni, tramite il sindaco Paolo Raffaelli, si sente in colpa per non aver fatto nulla in quel periodo così difficile per i lavoratori torinesi, che sfociò nel tragico rogo del 6 dicembre.

Fu una guerra tra poveri: a Terni furono molti i lavoratori contenti per la decisione presa dai vertici della multinazionale tedesca. Mors tua, vita mea.

In questi giorni, però c’è poco da stare allegri a Terni, da oltre un secolo “città dell’acciaio”. Si sta diffondendo la voce che sia imminente la chiusura del reparto “a caldo”, il cuore dell’acciaieria. Chiusura che potrebbe portare, un domani, alla cessazione di tutte le attività della fabbrica, che conta ora 3.500 addetti in una città che supera di poco i 100.000 abitanti, senza contare le aziende e i lavoratori dell’indotto. La ThyssenKrupp sta costruendo un’imponente acciaieria negli Stati Uniti, in Alabama, e c’è il rischio che l’acciaio venga importato dall’America e a Terni, nella migliore delle ipotesi, rimanga solo un centro di laminazione. E ritornano le preoccupazioni sulla competitività a tutti i costi, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sul futuro degli operai e delle loro famiglie. Decine di operai sono già in mobilità…

Regia
Massimiliano Quirico, Paolo Silvestri
Soggetto
Massimiliano Quirico
Musica originale
In Vivo Veritas, Simone Bosco
Interpreti
Sergio Chiamparino (Sindaco di Torino), Paolo Raffaelli (Sindaco di Terni), Giuseppe Castronovo (Presidente del Consiglio comunale di Torino), Stefano Bufi (Presidente del Consiglio comunale di Terni), Antonio Boccuzzi (Deputato, ex operaio ThyssenKrupp Torino), Renato Virdis (Presidente associazione onlus “Legàmi d’acciaio”), Operai torinesi e operai ternani della ThyssenKrupp, Adriano Bartolucci (Direttore vicario Direzione Provinciale del Lavoro – Terni), Luciano Sani (Direttore U.O.C. prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro ASL 4 – Terni), Carlo Ottone (Assessore provinciale Sviluppo attività produttive – Terni)
Co-produttore
Associazione onlus Legami d’acciaio
Produzione
Doda Film (Torino)
con il sostegno di: Comune di Terni, Provincia di Terni, Comune di Torino, cittAgorà, Italcostruzioni T.A.& G. spa, Cronaca Qui, Film Commission Torino Piemonte
Premi e festival

giovedì 22 gennaio 2009 - Torino - Caffè Basaglia
2009 - Piemonte Movie - Un anno di cinema sotto la Mole

Ultimo aggiornamento: 08 Novembre 2018