La storia di un uomo, ma anche di una generazione. Calciatore estroso, mite e ribelle, protagonista di un amore difficile con una donna sposata, fino alla morte banale in un incidente stradale avvenuta quando aveva 24 anni. Intorno alla figura di Gigi Meroni ruota lo scenario in movimento di una intera generazione, con i suoi idoli e le sue culture, anche musicali. E’ la generazione che diventa adulta tra il '62 e il '67, tra il mito di Marilyn Monroe e di Che Guevara.

Leggendo “La farfalla granata” (il bel libro di Nando dalla Chiesa) e riflettendo sui materiali di repertorio disponibili, due cose mi hanno impressionato: la prima è che, in quella generazione di ventenni ancora rispettosi delle regole di un paternalismo ottocentesco, il disagio manifesto di uno “zazzerutello di Como”, come lo definisce Gianni Brera, anticipa la trasformazione che avrebbe cambiato ben presto i rapporti tra le generazioni, tra padri e figli, quasi una premessa al 68 e alla invocata “fantasia al potere”. Io pure c’ero, ventenne inquieto in quegli anni 60, mi rivedo come in vecchie foto b/n, nel dolce ribelle di provincia che sognava Parigi e voleva fare il pittore.

La seconda invece è il fatto che quel ragazzo estroso e geniale, in realtà, come dice Dalla Chiesa, “giocava ad altro”. Ho cercato di approfondire  cosa fosse “altro” dal pallone.

Questo alludere a ciò che sta sotto e che va scovato, ha guidato la mia indagine sul personaggio incarnato da Alessandro Roja con precisione millimetrica.

Di lui esistono gli eventi sportivi concreti, i gol capolavoro di fantasia, le vittorie sul campo, i rapporti tormentati con le tifoserie e i giornalisti acidi e conformisti.

Ma Gigi vive un altrove, soffre e gioisce per quel “altro” che apparentemente non ha rapporto col pallone, ma invece ne è integrazione coerente al suo essere campione e persona.  Una sfida, un “altro gioco” che è in ogni istante contiguo al campo erboso, il “fuori”.

Come un bambino, fa del gioco la sua professione, e il gioco per il bambino, è sogno, fantasia. Gioco serissimo sulle cui regole non è disposto a transigere.

Lui dice di “non poter fare a meno del pallone”, ma non può fare a meno anche di “giocare” coi pennelli, ci si alza di notte per dipingere, non può fare a meno di “giocare” a vestirsi come un dandy estroso e anticonformista che gira con una gallina in braccio, nella disapprovazione della buona borghesia sabauda. Non può rinunciare a “giocare” al “quinto Beatles”,- esibizionista e pagliaccio dicono di lui i benpensanti del mondo dello sport e non solo-, e soprattutto non può rinunciare a giocare al gioco più serio e ostinato della sua vita;  difendere il suo amore per cui “mette in gioco” tutta la sua carriera. Un ragazzo pronto perciò a pagare le conseguenze assumendosi ogni responsabilità di fronte al mondo. Fermissimo sulle sue convinzioni come nei suoi affetti: la famiglia, e la donna che ama.

Veniamo al film.

Guardata in filigrana la vita di Gigi Meroni, pur brevissima, 24 anni, offre tutti i capitoli le risonanze e i personaggi per un racconto esemplare: il colpo di fulmine per “la bella tra le belle del Luna Park”, una vibrante Alexandra Dinu, la sfida al mondo conformista , gli ostacoli dell’ambiente e familiari, gli alleati che si trasformano in antagonisti e viceversa, con ravvedimenti inaspettati. Una “trama di formazione” esemplare e verosimile: “Essere omo in campo e fora!” lo esorta il triestino Nereo Rocco.

In ogni storia narrata, se i protagonisti sono giovani e vitali esigiamo che si nutrano d’amore oppure di disamore, che l’accento sulla grammatica generativa ormonale sia ineludibile,  che soffrano per guadagnare la posta in gioco, realizzare il loro progetto di vita.  E “i vecchi hanno paura dei giovani!” come ammette Edmondo Fabbri.

Il giovane Gigi per amore è disposto a tutto, lottare come un leone contro il perbenismo imperante, la meschinità provinciale dell’italietta degli anni 60.

Sappiamo, in quanto parliamo di personaggio pubblico, di Gigi Meroni, che la sua vera posta in gioco è essere accanto alla persona amata contro tutto e tutti.

La firma col sangue della sua ribellione profetica a un’epoca polverosa e obsoleta.

Non una biopic tradizionale, quindi, troppo breve il percorso di vita. Non so se è il film che lui avrebbe voluto, ma almeno, spero, un racconto devoto al “sogno” di un ragazzo-bambino che sognava altro da ciò che si voleva da lui.

Paolo Poeti

Regia
Paolo Poeti
Soggetto
Grazia Giardiello e Roberto Jannone, dal libro di Nando Della Chiesa “La farfalla granata. La meravigliosa e malinconica storia di Gigi Meroni, il calciatore artista”
Sceneggiatura
Mauro Caporiccio, Grazia Giardiello, Roberto Jannone
Fotografia
Luca Santini (Direttore fotografia), Renato Di Gaetano (Fotografo di scena)
Montaggio
Antonio Siciliano
Scenografia
Maria Luigia Battani (Scenografa). Vitaliano Crispo (Attrezzista di scena), Stefano Cosi (Attrezzista di preparazione).
Costumi
Paola Nazzaro (Costumista) / Giovanna Granata (Assistente costumi), Cristiana Fabris (Sarta), Alice Delfino (Aiuto sarta).
Musica originale
Andrea Ridolfi e Vito Abbonato, Edizioni Musicali Rai Trade, Gigi Meroni (nipote del calciatore, figlio del fratello Celestino)
Suono
Maurizio Grassi (Fonico), Daniele Turi (Microfonista)
Operatore
Federico Torres (Assistente Operatore mdp A), Alessandro Mattiolo (Assistente Operatore mdp B), Giulia Scintu (Aiuto Operatore), Simone Felici (Video Assist/Data Manager)
Truccatori e parrucchieri
Patrizia Arrighi (Caporeparto Trucco); Marta Roggero (Aiuto truccatore); Francesca Buffarello (Truccatrice a giornate). Raffaella Alpignano (Parrucchiere), Daniela Giola (Aiuto parrucchiere).
Aiuto regia
Davide Cincis
Casting
Pino Pellegrino (Casting); Tatjana Callegari, Luana Velliscig (Casting director e Capogruppo).
Segretario di edizione
Romano Violetta
Altri credits

Federico Fusco (Location Manager), Maria Cristina Barberis (Coordinatrice di Produzione), Luca Emanuelle Galzignato (Segretario di produzione), Mattia Puleo e Giulia Alfarano (Aiuto segretario di produzione), Elena Gnisci (Agenzia di Location Scout e Servizi).

Giampiero Cambursano (Capo squadra Elettricisti), Niki Ferrara e Paolo Saccinto (Elettricisti).

Rino Moggio (Capo squadra Macchinista), Marco Piretto e Nadia Guglielmino (Macchinista).

Bruno Drago (Autista camion M.D.P.), Valentino Pomohaci (Autista Cinemobile), Franco Montalto (Autista camion trucco), Paolo Bussolin (Autista camion sartoria), Alex Cataldi (Autista Tricamper); Michele Milo (Autista tricamper).

Interpreti

Alessandro Roja (Gigi Meroni - farfalla granata), Alexandra Dinu (Kriss, la fidanzata del calciatore), Caterina Vertova (Elvezia), Francesco Pannofino (Nereo Rocco, l'allenatore), Rodolfo Corsato (Giovanni), Luca Ferrante (Poletti), Pierre Lucat (Celestino), Anna Stante (Rosa), Andrette Lo Conte (Emy), Stefano Parente (Fulvio), Giulia Cotugno (Maria), Fabio Galli (Santos), Roberto Accornero, Arcangelo Iannace (Fabbri), Max Parodi (Coppetta), Riccardo De Leo (calciatore Firmani), Stefano Saccotelli (Pino Tricase)

Direttore di produzione
Dariusz Kubik
Produttore
Gabriella Buontempo - Massimo Martino
Co-produttore
Fabrizio Zappi (Produttore Rai)
Produzione
Goodtime Enterprise (Roma), con la collaborazione di Rai Fiction
con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte
Distribuzione
01 Distribution
Operatore steadycam
Junior Lucano
Assistente scenografo
Assistente alla regia
Edoardo Pellucchi, Victoria Rabbogliatti
Vendite internazionali
01 Distribution
Premi e festival

In onda lunedì 11 novembre 2013 su Raiuno alle ore 21.10

Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre 2023