Mini serie di sei episodi nella quale si raccontano, in chiave comica e surreale, le vicende di una famiglia mafiosa.

La storia si ispira alle modalità che hanno i capi mafiosi di nascondersi per sfuggire all'arresto: bunker, cunicoli sotterranei, sistemi di accesso e di fuga ingegnosi dall'interno delle proprie abitazioni, garantiscono ai boss lunghi periodi di latitanza durante i quali possono continuare ad esercitare il loro potere.

Di contro, gli stessi ricercati conducono una vita incredibile che si può letteralmente definire da "topi", di qui il titolo della mini serie.

Attraverso una narrazione surreale e la gran quantità di spunti comici dovuta a questa condizione, emerge anche la profonda ignoranza che permea tutto il tessuto sociale che ruota intorno alla criminalità organizzata, sia essa mafia, camorra o 'ndrangheta.

I PERSONAGGI principali: La famiglia è composta dal ALEX (Antonio Albanese), dalla moglie Calascibetta detta BETTA, dalla figlia Carmela di 23 anni che vuole essere chiamata CARMEN, dal figlio Benedetto di 17 anni che si fa chiamare BENNI, dalla ZIA VINCENZA e dallo ZIO VINCENZO, entrambi sulla settantina.

Luogo principale delle azioni è una villetta, ubicata in un posto imprecisato dell’Italia settentrionale, abitazione della famiglia di Alex. Fornita di numerosi sistemi di allarme e di controllo con telecamere, ha una recinzione in muratura alta tre metri, un giardino ampio con prato. La caratteristica peculiare della casa è quella di avere una fitta rete di cunicoli sotterranei e percorsi segreti che conducono ad un bunker completamente interrato.

Ho narrato lo stile di vita dei latitanti di mafia usando l'ironia e il paradosso, con l'intento di far emergere il ridicolo e l'assurdità di quella condizione. Gli ambienti e i costumi raccontano di un mondo nascosto, letteralmente sotterraneo, grigio e contorto. I personaggi esprimono la loro incapacità di vivere con dignità, in parte prigionieri delle loro leggi primitive ma soprattutto mossi da una sterile avidità di potere e denaro che contamina e impoverisce il tessuto economico e sociale. La comicità vuole essere anche strumento rivelatore della bestialità e dell'ignoranza delle realtà mafiose che sottraggono nutrimento e sono portatrici di gravi "infezioni", come i topi.

Antonio Albanese

Regia
Antonio Albanese
Soggetto
Antonio Albanese
Sceneggiatura
Antonio Albanese
Fotografia
Montaggio
Luciana Pandolfelli
Scenografia
Maurizio Zecchin
Costumi
Carola Fenocchio (Costumista); Paola Ronco (Assistente Costumista)
Musica originale
Alessandro Castriota
Musiche di repertorio
Machiavelli Music (licensing)
Effetti speciali
Mario Zanot
Aiuto regia
Fabio Simonelli (Aiuto regia); Natalia Fago (II° Aiuto Regia)
Casting
Luisa Pacchetti (Casting Principale); Chiara Moretti (Casting Secondario - Torino)
Segretario di edizione
Stella D’Onofrio
Altri credits

Sara Azzurra Montironi (Location manager); Giorgia Passarelli (Coordinatrice di Produzione); Elena Gnisci (Agenzia di Location Scout e Servizi).

Pino Meloni (Capo Squadra Elettricisti).

Piero Bosi (Capo Squadra Macchinisti).

Franco Casellato (Responsabile Post Produzione)

Melissa Melissari con Prelibandia (CATERING ITALIANO)

Interpreti

Antonio Albanese (Sebastiano), Nicola Rignanese (U Stortu), Lorenza Indovina (Betta), Tony Sperandeo (Zio Vincenzo), Michela De Rossi (Carmen), Andrea Colombo (Benni), Clelia Piscitello (Zia Vincenza), Marco De Martin Modolado (Ispettore di Polizia), Simone Moretto (Poliziotto), Riccardo Leto (Don Tano).

Direttore di produzione
Carmine Lonegro (Direttore di Produzione CP di Torino)
Ispettore di produzione
Organizzatore generale
Roberto Leone
Produzione esecutiva
Olivia Sleiter e Gianluca Leurini
Produttore
Mario Gianani e Lorenzo Mieli per Wildside
Co-produttore
Rai Fiction – Wildside
Produzione
Wildside
Direzione Produzione TV – Centro Produzione Rai di Torino
Collaborazione alla sceneggiatura
Alessandro Castriota
Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio 2024