Succede spesso che in morte le trans vengono private della loro identità.

Le famiglie si vergognano, i funerali avvengono in gran segreto e sulle lapidi viene inciso il loro nome da uomo. È quello che accade anche ad Antonia. Le sue amiche si riuniscono per rievocare l’amica, nel tentativo di ridare ad Antonia la sua femminilità negata. Le protagoniste, stelle della sconfinata costellazione trans, nel dare vita a questa storia, la intrecciano con il loro vissuto raccontandosi, rivivendo storie e ricordi dei loro percorsi.

Ho cominciato a pensare a un film con Porpora molti anni fa, era il 2015.

Ho letto tutti i suoi libri e mi sono appassionata alla sua storia e al suo percorso e grazie a lei ho conosciuto tutte le storie delle persone trans che raccontava. Ma ancora non riuscivo a trovarne una che potesse diventare un film in cui ritrovare anche me stessa fino a quando non ho incontrato la storia di quella che in questo film ho chiamato Antonia, ma che rappresenta tutte le persone trans che hanno perso la battaglia del riconoscimento della propria identità nel momento della loro morte.

Tutte quelle persone che nell’ultimo viaggio sono state tradite e derubate della loro storia, della loro identità, del percorso che hanno costruito in questa vita e con questo anche dei loro abiti. Vestite da uomo per l’estremo saluto hanno lasciato questo mondo con un’identità che non gli appartiene e che per le loro famiglie è garanzia di ordine sociale. La violenza di questo gesto, l’essere depredate della propria identità appena morte mi è sembrata la sintesi estrema della lotta per la libertà che ogni persona compie per costruire il proprio destino. E come ogni lotta per la libertà non appartiene solo a chi la fa, ma appartiene a tutti, è universale.

Ognuno che abbia davvero lottato per la propria libertà ha conosciuto la violenza e l’ottusità di chi la libertà non la pratica, non la permette e la impedisce ad altri. Di tante libertà possibili quella della scelta del genere sessuale è tra le più delicate. Il nostro corpo cammina nel mondo, attraverso il corpo percepiamo la realtà, sentiamo il caldo, il freddo la sete la fame la paura la gioia. Il corpo è il nostro stare nel mondo e nel nostro corpo noi dobbiamo trovare ristoro, dobbiamo sentirlo intimo, dobbiamo trovarci “a casa”. Quando questo non avviene la sofferenza è disumana. La scelta di genere è per questo fondamentale. Il fatto che ci siano persone che non lo comprendono e per cui questa necessità sia da ostacolare indica la profonda paura ad accettare qualcosa che non si riesce a capire, è indice di violenza e di razzismo.

Sui corpi più indifesi non a caso si giocano da sempre guerre e conquiste, il corpo è oggi e da sempre il campo di battaglia del potere. Il corpo è la mappa dei desideri e delle conquiste di chi ha vinto la guerra, lo strazio di chi dalla guerra è stato attraversato. Ho voluto creare con tutte le protagoniste un film che fosse la storia un risarcimento. Abbiamo immaginato di poter richiamare per una giornata tutte quelle trans che se ne sono andate in abiti scorretti, inadeguati e porre rimedio a questa azione scellerata. Solo una seduta spiritica poteva compiere il miracolo. Abbiamo immaginato di costruire una seduta spiritica per ridare a tutte le Antonie vissute all’ombra del furto della propria identità, gli abiti che avrebbero voluto. Le abbiamo immaginate rivestite e bellissime, libere, felici di essere quello che sempre hanno voluto.

Questo film è un contributo alla ricerca della libertà, un inno a chi fa della propria vita un percorso libero, con forza coraggio lacrime, gioia, nonostante tutto.

Roberta Torre

Regia
Roberta Torre
Soggetto
Roberta Torre, Cristian Ceresoli
Sceneggiatura
Roberta Torre, Christian Ceresoli
Fotografia
Stefano Salemme
Montaggio
Roberta Torre, Ilaria De Laurentis
Scenografia
Cristina Bartoletti
Costumi
Francesca Bellucci
Musica originale
Leonardo Rosi, Tommaso Maresco - produzione Ala Bianca Group
Suono
Mirko Fabbri
Altri credits

Cristina Sardo (Responsabile sviluppo); Alessandra Curti (Location manager)

Interpreti

Porpora Marcasciano, Nicole De Leo, Sofia Mehiel, Veet Sandeh, Mizia Ciulini, Massimina Lizzeri, Mina Serrano, Antonia Iaia.

Produttore
Donatella Palermo
Produzione
Stemal Entertainment, Faber Produzioni, con RAI Cinema
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Film Tv Development Fund - giugno 2020; con il contributo di MIC, con il sostegno della Regione Emilia Romagna e con il supporto dell'Emilia Romagna Film Commission. Realizzato in collaborazione con Mit - Movimento Identità Trans
Distribuzione
Europictures
Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio 2023