La nostra storia ruota intorno a una coppia che nel tempo ha smesso di conoscersi. Condividono gli stessi luoghi, ma la passione si è spenta. Lui è un cineasta, lei un’attrice. La realtà si somma alla finzione e viceversa, portando tutto ad un inevitabile e agrodolce finale.
“Indicibles è nato in primis dalla voglia di tornare operativi, nonostante la situazione difficile che stiamo vivendo. Per questo ci siamo orientati verso una produzione piccola, con un cast ridotto.
La regola base è stato il multitasking. Ci siamo detti: dimostriamo che il cinema può andare avanti rispettando le limitazioni dettate dall’emergenza. In tanti hanno lasciato perdere, e chissà quando ricominceranno. Noi, invece, ci siamo attivati per realizzare le riprese in totale sicurezza. Abbiamo fatto tutti quanti la quarantena dentro l’appartamento torinese, casa dei due personaggi protagonisti, rispettando le normative stabilite per i set, e, fortunatamente, siamo riusciti a concluderle in tempo, prima che scattassero le nuove restrizioni dell’ultimo Dpcm.Personalmente, avevo voglia di tornare alle atmosfere di Maggio, che, all’epoca, era piaciuto molto, e continua a girare e riscuotere consensi ancora adesso: per me rappresenta molto, a livello personale e affettivo.”