Quando il cowboy Billi e la sua innamorata Rosa fuggono insieme, lui viene accusato della morte del marito di lei e diventa il simbolo di una rivolta locale. Tutti vogliono la sua testa e solo Rosa conosce il segreto che potrebbe renderli finalmente liberi.

 

Ci piacerebbe fare un “western pastorale”, ambientato nell’Italia postunitaria, tra la fine del brigantaggio e la prima industrializzazione. Un’Italia in cui il Circo di Buffalo Bill ha già portato il mito americano del West. I conflitti che percorrevano il nostro paese non erano così diversi da quelli dell’America raccontata dai cosiddetti western revisionisti: un periodo di instabilità, di nuove leggi e nuovi padroni, di cambiamento, in cui le regole erano poche e confuse; un mondo di soldati, guardie e fuorilegge.

L’Italia di quel periodo è un paese all’alba di una modernità incentrata sul profitto, sull’individualismo, sulla burocrazia che prende gradualmente il posto di un mondo profondamente arcaico, contadino e feudale. Il film è la storia dell’amore tra Billi e Rosa e della loro fuga disperata verso il nulla vista attraverso lo specchio ironico e deformante di una storia orale in cui la verità è sempre altrove, i fatti non coincidono mai con il loro racconto. Un fatto di sangue fa di Billi un eroe per alcuni, un fuorilegge per altri. Rosa è l’unica a cui davvero interessa la verità della storia, della sua storia, finché non realizza che questa per gli altri non è poi così importante, perché nessuno le crede. Rosa proietta - in modo anche onirico - su Billi i suoi desideri: di amare ma anche di odiare, di emanciparsi, di fuggire e reinventarsi nella fuga.

L’ispirazione iniziale è musicale. Molte ballate dell’epoca raccontavano storie di briganti, di ribelli, di ingiustizie e avventure. La ballata ha una forte influenza sulla struttura formale del film che ci immaginiamo: ci piace pensare che la musica aggiunga una voce, un’interpretazione alle vicende dei personaggi, che cambi i fatti e aggiunga significati. Ogni eroe è tale finché regge la sua storia, vera o falsa che sia.

Regia
Alessio Rigo De Righi, Matteo Zoppis
Soggetto
Alessio Rigo De Righi, Matteo Zoppis
Sceneggiatura
Alessio Rigo De Righi, Matteo Zoppis
Altri credits

Giacomo Lamborizio (Responsabile sviluppo)

Produttore
Tommaso Bertani, Thomas Ordonneau
Produzione
Ring Film
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Film Tv Development Fund - giugno 2022
Ultimo aggiornamento: 23 Novembre 2022