Ana, un’albanese dalla bellezza letale, arriva a Milano all’inizio degli anni ’90. Trova lavoro come ballerina in un programma televisivo di luminosa decadenza e si fa strada intrattenendo relazioni con uomini di potere. "Lo Straniero" è il misterioso leader di un movimento di migranti che mette a ferro e fuoco le lussuose vetrine del centro. L’incontro tra i due è l’inizio di un amore. Alla morte di lui, Ana erediterà il testimone: attaccare il cuore del potere.

Ana e lo Straniero sono due funamboli su un treno che corre a folle velocità. Le loro strade si incontrano a Milano e quest'incontro crea un momento di sospensione, una bolla, all'interno della velocità del mondo e delle loro vite che precipitano. Ma è una bolla di sapone, scoppia in fretta. In un White Hotel totalmente estraneo alla geografia delle loro esistenze, si incontrano e vivono la loro storia d'amore. Breve e interrotta da cause esterne. La storia d'amore perfetta. Milano è scelta come paradigma di un centro economico e finanziario in profonda e compiaciuta decadenza, agitato da delle misteriose rivolte periferiche. L'energia viene da fuori, dalla provincia dell'impero, dagli underdogs migranti che viaggiano, che percorrono a piedi le nostre città, che hanno attraversato l'ovest e l'est. Ana e lo Straniero, predatori e vittime allo stesso tempo. Ana non è indottrinata ma ha rabbia e fame. Sono poi le circostanze, gli incontri in parte anche casuali, come quelli con Bianco e lo Straniero, che la porteranno prima a un ingresso nella Milano bene che poco prima la escludeva e poi a una presa di coscienza, a un desiderio di rivincita collettivo. Lo Straniero è un angelo dell'apocalisse e dell'amore. Ha un doppio ruolo nel film, da un lato coordina la rivolta dei migranti, dall'altro vive una storia d'amore breve ma intima e profonda con Ana. E' l'incontro umano al centro del film che spinge Ana a prendere il suo testimone. Sullo sfondo, c'è il Presidente. Una sorta di colonnello Kurtz che aleggia indirettamente lungo il racconto, nei luoghi che Ana attraversa, nelle persone che incontra. Nel film tutti i personaggi principali hanno un valore archetipale. Non è un determinato Presidente, è il Presidente tout court, incarna un potere oscuro, affascinante e sinistro. Disorder è un viaggio allegorico dentro un mondo parallelo, vicino al nostro, dove alcuni eventi sarebbero potuti accadere. Qualcosa d'invisibile, d'inespresso, che esisteva solo come virtualità, emerge.

Regia
Giacomo Abbruzzese
Soggetto
Giacomo Abbruzzese
Sceneggiatura
Giacomo Abbruzzese
Altri credits

Giulia Achilli (Responsabile sviluppo).

Produttore
Giulia Achilli, Marco Alessi
Produzione
Dugong
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Film Tv Development Fund - dicembre 2023
Ultimo aggiornamento: 15 Marzo 2024