Anna (43) costringe sua figlia Sofia (17) ad aiutarla a svolgere un cleaning service in un’enorme e isolata villa ancora disabitata. Madre e figlia hanno un rapporto già di per sé molto conflittuale e gli eventi precipitano quando Sofia intercetta il desiderio segreto e represso che Anna prova per Diego, il capo degli operai, lì per ultimare i lavori nella villa. La ragazza, per ferire la madre, decide di sedurlo, innescando una competizione che sconvolgerà il loro rapporto fino a una drammatica conseguenza.

Sporco è un esordio di rara sensibilità e onestà, che mette a nudo i sentimenti più viscerali e intimi della sua autrice e regista, portando in scena una storia che parla di corpi e di rapporti. Il racconto affronta la relazione conflittuale tra una madre e una figlia adolescente, dove quest’ultima, si pone come obiettivo quello di sedurre l’uomo per il quale la madre si è invaghita, dando vita a una serie di inaspettati colpi di scena che nel finale porteranno le due a ritrovare una complicità e una comprensione che non immaginavano possibili.La sceneggiatura di Sporco esplora con cura un rapporto in cui madre e figlia hanno smesso di ascoltarsi, di capirsi, e arrivano a colpirsi e ferirsi, pur di riuscire ad ottenere le attenzioni di cui hanno bisogno. Un percorso emotivo complesso e scivoloso, che gli autori rendono senza censura o giudizio, raccontando le pericolose conseguenze che possono nascere dall’inascoltata necessità di essere visti.Al contrario, l’ambientazione “vede” tutto: una lussuosa villa con telecamere nascoste che i ricchi proprietari usano per controllare i dipendenti a loro insaputa. Un controllo schiacciante e inquietante che pesa sui protagonisti e mette sotto una lente di ingrandimento ogni loro sguardo e movimento, rimarcando l’atmosfera da thriller psicologico che pervade tutta la storia. Parallelamente la scrittura altamente evocativa dell’ambiente e degli effetti sonori, dimostra già dalla prima versione della sceneggiatura una personalissima voce autoriale. In Sporco viene sapientemente raccontato un mondo reale, dove si muovono personaggi aspri, a tratti irritanti, e anche per questo estremamente realistici. In questo scenario gli autori innestano naturalmente, e in modo inedito, tematiche più ampie senza che queste diventino il fulcro della narrazione. Un esempio è il modo in cui viene raccontato il peso della propria condizione sociale: da una parte scegliendo un’ambientazione originale, ovvero il sud della Svizzera, dove gli immigrati sono gli italiani, dall’altra scegliendo di non mettere mai in scena il contraltare, ovvero i proprietari della villa dove le protagoniste devono svolgere il loro lavoro di pulizie. Giada Bossi e Massimo De Angelis portano un’idea di racconto che è da spunto per una riflessione artistica sui rapporti familiari, evidenziando quanto poco conosciamo, e siamo disposti a conoscere, di chi ci sta vicino e quanto traumatico può essere arrivare finalmente a comprenderci. L’intimo e personale punto di vista di Giada Bossi, così come la chiara visione artistica che ha del progetto, si uniscono a l'expertise di scrittura di Massimo De Angelis in una collaborazione dinamica e promettente.

Regia
Giada Bossi
Soggetto
Giada Bossi, Massimo De Angelis
Sceneggiatura
Giada Bossi, Massimo De Angelis
Altri credits

Davide Mogna (Responsabile sviluppo). 

Produzione
Elsinore Film
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Film Tv Development Fund - dicembre 2023
Ultimo aggiornamento: 04 Marzo 2024