Il nano Valentino, unico erede al trono del regno di Utopia, viene esiliato dal fratellastro geloso su un’isola deserta. Con l’aiuto del Corsaro, escogita il suo ritorno nel regno, e dopo lunghe e crudeli peripezie, viene incoronato Re con l’incarico di realizzare la società utopica immaginata dal padre. Ma in troppi si oppongono all’utopia e il suo carattere puro viene corrotto dalla violenza.

La prima ispirazione di questa storia nasce nel piccolo paese di Vejano, luogo da cui hanno preso vita i nostri precedenti film. A Vejano, erano soliti eleggere il “sindaco per un giorno”, e Valentino, un uomo di piccola statura, ha vinto questo titolo per ben trentadue anni consecutivi. Il giorno dell’elezione, Valentino veniva portato sul retro di un pick-up, accolto come un re e applaudito da tutto il paese.  Tra le pieghe della storia popolare italiana, abbiamo scoperto similitudini e origini antiche in questa piccola tradizione goliardica. Questi elementi che fanno riferimento alla tradizione carnevalesca, al sovvertimento dello status quo in diretta relazione con il sogno di riscatto per poveri ed emarginati, ci hanno ispirato a trasportare in fiaba questo episodio moderno.

In questa storia, Valentino è un orfano cresciuto rinchiuso in una torre. Figlio dimenticato di un Re, quando questi in punto di morte lo richiama a corte, la sua vita diventa un’avventura picaresca, una favola cupa in cui si ritrova in balia di persone malvagie e di forze contrarie all’utopia che il Re, per mano del suo dimenticato erede, avrebbe voluto realizzare nel regno. Il racconto si sviluppa attorno una dicotomia molto essenziale: da un lato, un percorso intimo guidato dallo sguardo innocente del protagonista, che viene gradualmente corrotto dalla società che l’ha sempre escluso; dall’altro, l’allegoria sociale e politica che sottende il mondo in cui Valentino vive le sue avventure. I due percorsi si intrecciano quando la storia di riscatto di Valentino rivela la progressiva disintegrazione dei suoi valori di uomo emarginato, simili allo "stato di natura", di fronte alla cruda realtà del mondo ordinario. Un mondo in cui è l’individuo a dare valore alla comunità, secondo un modello simile a quello contemporaneo. Così, la parabola dell’uomo piccolo in un mondo troppo grande diventa veicolo di temi come la dualità umana, la compresenza di bene e male, e il significato di apparenza in un mondo senza Dio, verità universali o giustizia.

Regia
Alessio Rigo De Righi, Matteo Zoppis
Soggetto
Alessio Rigo De Righi, Matteo Zoppis
Sceneggiatura
Alessio Rigo De Righi, Matteo Zoppis
Altri credits

Emanuela Ornaghi (Responsabile sviluppo).

Produttore
Tommaso Bertani
Produzione
Ring Film
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Film Tv Development Fund - dicembre 2023
Ultimo aggiornamento: 04 Marzo 2024