Clarissa, un’avvocata in viaggio per lavoro, viene fermata a un posto di controllo doganale. Quella che sembra una routine si trasforma presto in un interrogatorio sempre più invadente da parte di due agenti, Gianluca e Mathieu. Dietro l’apparente normalità, Clarissa nasconde un segreto: nel bagagliaio della sua auto, dentro una valigia, si cela un bambino. La scoperta sconvolge gli equilibri e innesca una catena di reazioni istintive e drammatiche. In un crescendo di tensione, il confine fisico si trasforma in metafora di quelli morali, tra legalità e umanità, tra dovere e compassione.

Oltre il confine nasce da un’urgenza condivisa: raccontare l’ambiguità di un tempo in cui i confini, che per la nostra generazione Erasmus sono sempre stati sinonimo di apertura, mobilità e scambio, tornano a chiudersi. In un’Europa attraversata da paure, crisi migratorie, derive securitarie, ci siamo chiesti quanto a lungo potremo ancora dare per scontata la libertà di movimento. Il nostro film parte da una situazione quotidiana e la carica di tensione e ambiguità, mettendo in scena un confine fisico che diventa spazio di controllo, resistenza, scelta. Clarissa, la protagonista, compie un atto che interroga le nostre certezze: è un reato, o un gesto di umanità? Con uno sguardo asciutto, senza moralismi, volevamo lasciare che a parlare fossero i silenzi, i dubbi e le crepe di un’Europa che forse non è più quella che abbiamo conosciuto.

Regia
Camilla Morino, Alberto Sparapan
Soggetto
Camilla Morino, Alberto Sparapan
Sceneggiatura
Camilla Morino, Alberto Sparapan
Fotografia
Luca Righi
Altri credits

Luca Vigliani (Color Correction)

Produzione esecutiva
Produzione
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Short Film Fund - giugno 2025
Ultimo aggiornamento: 08 Settembre 2025