Prima parte: Alle origini di un modello, 72min.
Seconda parte Il modello comunitario concreto, 72 min.

«Nella millenaria civiltà della terra, il contadino, guardando le stelle, poteva vedere Iddio, perché la terra, l’aria, l’acqua, esprimono in continuità uno slancio vitale. Per questo il mondo moderno, avendo rinchiuso l’uomo negli uffici, nelle fabbriche, vivendo nelle città tra l’asfalto delle strade e l’elevarsi delle gru e il rumore dei motori e il disordinato intrecciarsi dei veicoli, rassomiglia un poco ad una vasta, dinamica, assordante, ostile prigione dalla quale bisognerà, presto o tardi, evadere...»
Adriano Olivetti (Città dell'Uomo)

C’è stato un momento, a metà degli anni ’60 del XX secolo, in cui una azienda italiana ebbe l’occasione di guidare la rivoluzione informatica mondiale, 10 anni prima dei ragazzi della Silicon Valley: Steve Jobs e Bill Gates. Una rivoluzione tecnologica che aveva le sue radici in una rivoluzione culturale e sociale, in un modello industriale pensato al di là di Socialismo e Capitalismo, che il suo promotore, Adriano Olivetti, aveva cominciato a sperimentare sin dagli anni ’30 a Ivrea, in provincia di Torino. La Olivetti arrivò ad essere la più grande azienda italiana, con il maggior successo commerciale internazionale, capace di coprire un terzo del mercato mondiale del suo settore. Una multinazionale atipica: con un forte radicamento territoriale, caratterizzata da politiche sociali avveniristiche, formazione permanente e attività culturali di respiro internazionale, che furono il segreto del suo successo commerciale e non la conseguenza filantropica o mecenatistica dei suoi profitti. Come nacque tale modello imprenditoriale? In che consisteva il suo stile gestionale, pensato all’insegna della socializzazione delle conoscenze e della responsabilità sociale dell’impresa? che promuoveva un modello alternativo di società? e che condusse alle soglie della più grande occasione industriale che l’Italia abbia mai avuto?

Regia
Michele Fasano
Soggetto
Francesco Novara, Michele Menna
Sceneggiatura
Michele Fasano
Fotografia
Michele Fasano
Montaggio
Michele Fasano
Musica originale
Marco Dalpane; musicisti: Dimitri Sillato (violino), Francesco Guerri (violoncello), Pierangelo Galantino (contrabbasso), Marco Zanardi (clarinetto / sax tenore), Maurizio Piancastelli (tromba), Giancarlo Bianchetti (chitarra elettrica / batteria), Marco Dalpane (pianoforte / fisarmonica); consulenza musicale: Pierluigi Basso.
Suono
Angelo Galeano, Massimo Chiado
Effetti speciali
Daniele Bonazza
Altri credits
Riccardo Nanni (postproduzione del suono); Patrizia Bonifazio, Davide Cadeddu, Francesco Novara, Emilio Renzi (consulenza scientifica); Adriano Bellotto (consulenza immagini repertorio Olivetti); Giusy Buccheri (ricerca immagini repertorio) | Materiale di repertorio: Archivio Nazionale Cinema d'Impresa
Produzione esecutiva
Michele Fasano
Produzione
Sattva Films (Bologna)
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e della Regione Piemonte (Piemonte Doc Film Fund - Fondo regionale per il documentario - produzione dicembre 2007 - aprile 2010)
Voce narrante
Filippo Plancher, Mirella Mastronardi
Premi e festival

12/10/2011 Ivrea, Archivio Nazionale Cinema d'Impresa
14/10/2011 Ivrea, Cinema Politeama
20/10/2011 Roma, Casa del Cinema
21/10/2011 Torino, Palazzo Cisterna
24/10/2011 Torino, Cinema Massimo
27/10/2011 Piacenza, Teatro Comunale Filodrammatici,
29/10/2011 Milano, Fondazione Cineteca Italiana
10/11/2011 Piacenza, Teatro Comunale Filodrammatici
11/11/2011 Bologna, Auditorium del DMS

Ultimo aggiornamento: 08 Novembre 2018