L’idea nasce dalla volontà di realizzare un film di due ore, riprendendo la storia in un’unica lunga sequenza, senza tagli o montaggio di alcun tipo. Un progetto ambizioso, un tentativo di realizzare qualcosa di originale e di mai fatto, arrivando dove anche alcuni grandi si sono dovuti fermare. Basti pensare ai problemi tecnici incontrati da Hitchcock con il suo Nodo alla gola, fermato dal ricambio della bobina che doveva essere sostituita con una nuova, oppure a Fino all'ultimo respiro dove Godard fa camminare in lungo e in largo i suoi protagonisti sugli Champs Eliseè, realizzando con questa tecnica solo alcune sequenze ma non un film intero. Pianosequenza è una scommessa ed insieme una provocazione. Un unico lungo respiro che rimane attaccato ai personaggi senza dare tregua, captando con l’agilità della camera mobile ogni minimo dettaglio, qualsiasi variazione espressiva dell’attore. Il film vuole giocare con il tempo ed appropriarsene. Tempo reale, non il tempo fittizio, tempo percepito, e questa è la rarità, allo stesso modo da attore e spettatore. Il tema del film nasce da una riflessione su caso e destino.

Soggetto
Sceneggiatura
Louis Nero, Timothy Keller
Fotografia
Montaggio
Costumi
Viola Verra
Musica originale
Tiziano Lamberti
Interpreti

Daniele Savoca, Giorgia Cardaci, Simona Nasi, Sax Nicosia, Flavio Sciolè, Lola Gonzales, Aldo Rendina, Tiziana Catalano, Pietro Di Legami, Gianni Carlo Gerbino, Sabrina Rubino, Franco Beltrame

Produzione esecutiva
Produzione
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte (2002)
Distribuzione
Voce narrante
Mauro Avogadro
Vendite internazionali
Ultimo aggiornamento: 17 Luglio 2023