In una piccola città del nord Italia, un bambino, Matteo, cresce circondato da bare e con la madre gravemente malata. Sogna di andare via e morire da eroe in un’arena. Nelle praterie dell’Andalusia, un vitello, Fandango, viene allevato per diventare un toro da corrida. Matteo e Fandango crescono in mondi distanti e paralleli ma un giorno dovranno incontrarsi e affrontarsi, davanti a migliaia di persone.
Matteo e Fandango crescono in mondi molto diversi eppure le loro vite si specchiano l’una nell’altra. Entrambi lasceranno l’infanzia per diventare adolescenti e poi adulti, sperimentando le stesse gioie e le stesse sofferenze della crescita: la perdita della madre, l’amicizia e la solitudine, la lotta per la sopravvivenza, la morte che li circonda e attanaglia a ogni momento.
Ma chi è chi in questo continuo gioco di specchi, echi e rimandi?
Come in una tragedia greca antica, Matteo e Fandango sono destinati a interpetrare il ruolo assegnatogli in sorte. Il torero e la bestia si scontreranno in un duello mortale sotto gli sguardi di migliaia di persone venute a prendere parte allo spettacolo rituale, del tutto incuranti della loro storia e della loro esistenza come individui. Tutto era già scritto, ma nessuno dei due, in maniera diversa, è stato libero di decidere.