Da un giorno all’altro è scesa la notte e il sole non è più sorto. Regina Star è una conduttrice radiofonica. Parlando dalla sua emittente, coglie i motori tematici del fenomeno soprannaturale che da tempo interessa il pianeta; nessuno riesce a capire come sia possibile che questa notte torrida non finisca più. In questo contesto c’è anche il suo ex compagno, Leo, un motociclista dalla presenza aspra ma dal cuore dolce, e la loro figlia, la piccola Luna. È proprio quest’ultima a legare ancora i genitori che non si frequentano più.
Un ambiente irreale, vuoto, silenzioso, in cui i rumori, anche minimi, emergono in modo quasi inquietante. Un senso di solitudine dato da campi lunghi in cui pochi dettagli illuminati emergono dal buio, che si alternano a primi piani introspettivi in cui i personaggi rompono il silenzio con i dialoghi. Una narrazione che si prende il suo tempo, che indaga i personaggi anche nei tempi vuoti tra un'azione e un'altra lasciando allo spettatore il compito di riempire i silenzi. Tuttavia con una certa freddezza del punto di vista. Un pesante senso di rassegnazione e di vuoto che si cerca di colmare con l'ironia e la speranza. Luci fredde e colori desaturati, stravolti a tratti dai colori dei neon. L'estetica dei personaggi e degli ambienti è minimalista, rigorosa, spigolosa, ma con dei dettagli espressivi che emergono. Come se nell'estetica della storia ci si concentrasse nel raccontare solo quello che conta, lasciando indefinito il resto.